
La passeggiata inizia dall’ex Convento di San Rocco, voluto nel 1493 da Alberto III Pio e completato a metà ’700. Si prosegue su Corso Cabassi, con palazzi storici e portici, fino a Piazza dei Martiri, progettata all’inizio del 1500 e cuore della città, circondata da Palazzo dei Pio, il Duomo, il Portico Lungo e il Teatro Comunale.
Il Portico Lungo, con le sue 52 arcate, armonizza eleganti edifici nobiliari del XV secolo decorati da affreschi e stemmi araldici.
Il Teatro Comunale, inaugurato nel 1861 in stile neoclassico custodisce un prezioso sipario dipinto da Giuseppe Ugolini.
Dietro Piazza dei Martiri si trova Piazza Re Astolfo, primo nucleo medievale con la Rocca Vecchia, la Pieve “La Sagra” e Castelvecchio, dove si affaccia la Biblioteca multimediale Arturo Loria, ex Manifattura di cappelli di paglia A.Loria.
Da qui si attraversano i giardini del teatro per raggiungere Corso Alberto Pio, antica Strada Maestra, con portici medievali e ottocenteschi che conducono a Piazza Garibaldi (ex Piazza delle Erbe), oggi vivace centro di negozi ed eventi culturali.
Proseguendo lungo il rinnovato Corso Roma si arriva al Piazzale Ramazzini, con la suggestiva Fontana Flora e l’ex mercato coperto.
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Il Palazzo dei Pio, comunemente detto Castello, visivamente unitario benché composto da edifici disomogenei per datazione e caratteristiche, è una struttura che si estende da est a ovest tra le due piazze principali della città.
Realizzato in tempi brevi grazie al sostegno della Società dei Palchettisti, il Teatro viene inaugurato nel 1861 con moduli architettonici di stile neoclassico, secondo l'immagine di teatro-tempio consueta ai primi dell'Ottocento.
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Con i suoi oltre sedicimila metri quadrati di superficie, la rinascimentale piazza dei Martiri è una delle più estese piazze d’Italia. Definita nelle attuali forme a inizio Cinquecento, da cinque secoli rappresenta il centro politico, religioso e amministrativo di Carpi.
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Le scenografiche 52 arcate di fronte alla facciata del Palazzo dei Pio formano la quinta dell'antico quartiere di Borgogioioso. Di origine quattrocentesca, come dimostrano le date incise sulle colonne e gli elementi goticizzanti delle facciate, agli inizi del '500 il portico fu uniformato con la decorazione di un fregio sugli archi, costituito da un cordolo tondeggiante sorretto da sfere.
Le nove ampie volte della Loggia o Portico del grano, ospitavano il mercato delle granaglie e, fino alla metà dell’Ottocento, la gabella dei grani. Edificato nel primo decennio del ‘500, probabilmente su progetto di Baldassarre Peruzzi, il Portico prolunga in linea obliqua la quinta del Portico Lungo della piazza, introducendo armoniosamente l’antica Strada Maestra.
Originario fulcro della "cittadella" medievale, fu denominato anche "Piazza del giuoco del pallone" a partire dal XVII secolo, per l'abitudine di adibirlo a questo divertimento popolare.
Costruito da Giberto Pio intorno al 1443-44, l’imponente edificio presenta una struttura con cortile centrale porticato, vicino per modelli a coeve architetture ferraresi. Dell’originaria residenza quattrocentesca rimangono l’ala nord e la facciata, con il portale dall’arco a sesto acuto e raffinate decorazioni in cotto nella cornice superiore.
Prima antica residenza dell'arciprete della Pieve di Santa Maria, poi sede del Monte di Pietà, presenta in facciata, oltre al portone con arco a tutto sesto, tracce di finestre ad arco gotico. Verso la pieve rimangono quattro arcate su colonne ottagonali in cotto, elemento superstite di un chiostro quattrocentesco, in cui sono visibili anche tracce di edifici medievali.
Sul lato settentrionale di piazza Re Astolfo emerge un edificio notevole per impatto ambientale, anche se di costruzione relativamente recente. Lo stabilimento “Il Truciolo”, iniziato nel 1902, era la sede della Manifattura Loria (di proprietà del padre dello scrittore Arturo Loria), azienda che si dedicava alla lavorazione e confezione dei cappelli di truciolo.
In origine denominata Santa Maria delle Grazie, la chiesa fu costruita a partire dal 1495 per volontà di Alberto III Pio. Interrotta la costruzione, chiesa e convento furono interessati da un rifacimento barocco.
ingresso gratuito su prenotazione per gruppi di almeno 8 persone